165 anni fa salpava la missione betharramita in America Latina. Esattamente il 31 agosto 1856 infatti un manipolo di religiosi betharramiti francesi partirono alla volta dell’Argentina, con l’obiettivo di essere d’aiuto ai tanti emigrati baschi che in quelle terre si trovavano senza guida religiosa soprattutto per la carenza di clero che conoscesse la loro ostica lingua. Immaginare quella partenza non è facile oggi per noi, viaggiatori abituati ai voli intercontinentali. Quel giorno – ci raccontano le testimonianze -, una domenica, verso sera otto betharramiti nel porto di Bayonne salirono su un piccolo veliero chiamato “Etincelle” (Scintilla), al suo viaggio inaugurale. A bordo di questa imbarcazione i missionari arrivarono in America il 4 novembre, dopo oltre due mesi di traversata oceanica. I religiosi raccontarono più tardi di aver incontrato ben otto tempeste ma ciò non impedì loro di cominciare la missione già in alto mare… Infatti i betharramiti – guidati dal superiore designato padre Didace Barbé e dall'”anziano” padre Simon Guimon (uno dei primi compagni di san Michele, che a 63 anni non aveva rinunciato a partire per la missione americana e anzi ne era stato uno dei principali fautori) – predicarono a passeggeri e marinai e persino prepararono alla prima comunione un ragazzo che era a bordo. Nel viaggio, decisamente avventuroso, non mancò neppure l’avvistamento di una balena che proprio padre Guimon – il quale alla partenza aveva salutato la casa-madre della congregazione baciando il terreno su cui sorgeva – descriverà «grande come Bétharram».
Foto: Collegio San José di Buenos Aires (1880)