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Cresce la fama di santità di suor Laura Mainetti

«La fama di santità che si sviluppa e cresce nei confronti di suor Laura è la prova più convincente che essa debba essere additata dalla Chiesa in un prossimo futuro, speriamo non lontano, come modello per tutti». Ha detto così il vescovo della diocesi di Como Oscar Catoni ricordando suor Maria Laura Mainetti in occasione del trasferimento della sua sepoltura dal cimitero di Chiavenna alla Collegiata di San Lorenzo. La religiosa assassinata a Chiavenna il 6 giugno 2000 da tre giovani minorenni al termine di un rituale satanico era una Figlia della Croce, istituto fondato alla fine della rivoluzione francese a Poitiers dalla ex principessa (poi diventata santa) Elisabetta Bichier des Ages, che san Michele conobbe personalmente come confessore del collegio di Igon (località a due passi da Bétharram) a partire dal 1828 e la cui vicinanza suggerì al Garicoits la fondazione di una famiglia religiosa. La causa di beatificazione di suor Laura Mainetti – che prima di morire perdonò i suoi aguzzini – è in corso da oltre dieci anni. «La morte così drammatica di suor Laura – ha detto ancora il vescovo Cantoni – non è stata che il coronamento finale di una vita intera offerta al Signore, totalmente donata a servizio dei fratelli, nei quali il Signore ha voluto identificarsi». Sul trasferimento della sepoltura avvenuta il 26 febbraio scorso ha aggiunto l’arciprete di Chiavenna, Andrea Caelli: «Viste le numerose persone che, provenienti da ogni parte d’Italia, si recavano sulla tomba di suor Maria Laura si è pensato di offrire la possibilità di averla più vicina e di facilitarne la visita».

 

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