«Spolverare dopo un secolo le memorie del Fondatore». È stato questo l’intento di padre Jacob Biso Puliampally, betharramita indiano che a Bangalore ha appena dato alle stampe un «Tributo a padre Michele Garicoits», in inglese. Si tratta di una rivisitazione sotto forme più moderne della raccolta di «Fioretti» compilata dai novizi della congregazione nel 1923, in occasione della beatificazione del fondatore, estraendo vivaci aneddoti e fatti esemplari dalle testimonianze rese per il processo canonico da persone che spesso avevano conosciuto direttamente il sacerdote basco. «Questo lavoro è frutto del lockdown – scrive nella presentazione del volume padre Enrico Frigerio, superiore della Regione Santa Mariam – ma più profondamente è un segno di amore e gratitudine per il Fondatore e del desiderio di vivere oggi il suo carisma, comunicando ai confratelli la gioia di aver scoperto un volto diverso di san Michele, forse finora poco noto». Il libro esce a 25 anni dalla presenza della congregazione in India e rappresenta un arricchimento utile delle fonti betharramite disponibili per quel Vicariato, oggi uno dei più promettenti per i Preti del Sacro Cuore.
