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Ai Miracoli la Via Crucis del maestro della Pop art

La Via Crucis raccontata con il linguaggio della Pop Art. È quanto realizzato da Marcello Vandelli, artista tra i massimi esponenti della corrente in Italia, che ha dipinto 14 grandi pannelli raffiguranti le stazioni della Passione specificatamente per la Chiesa Santa Maria dei Miracoli in Piazza del Popolo a Roma. Il santuario, gestito dai padri betharramiti, ha accolto l’installazione sabato 12 marzo con una inaugurazione presentata dal critico Daniele Radini Tedeschi e ospiterà le opere fino a Pasqua.

Marcello Vandelli, modenese, è noto per la realizzazione di opere di grandi dimensioni e dal forte impatto cromatico. Di lui i critici sottolineano un linguaggio vicino al mondo dei bambini, capace di comunicare il messaggio a chi osserva in maniera immediata e diretta. L’artista si è dedicato alla realizzazione dei pannelli della Via Crucis dopo un incontro con il rettore del santuario, padre Ercole Ceriani: si tratta dunque di opere inedite, che il Santuario offre a fedeli e turisti come proposta di riflessione per la Quaresima.  Alla Via Crucis installata sulla sommità delle colonne interne della chiesa si aggiungono una ventina di opere che sono visibili nella Galleria dei Miracoli, spazio espositivo con accesso da via del Corso, in una mostra personale dal titolo “Impotenza Creatrice” a cura di Eleonora Tabarelli.

«Fare un’opera del genere – commenta padre Ceriani – è impegnativo. Stiamo parlando di pannelli di legno larghi 70 centimetri e altri tre metri e venti, che affrontano un tema strano per un artista di oggi. Per questo mi ha colpito molto l’entusiasmo con cui Marcello Vandelli ha lavorato a quest’opera. Il risultato è una Via Crucis tradizionale, interpretata però secondo la sensibilità di un artista che è tra i più rappresentativi della Pop Art italiana. In ogni stazione si può individuare uno smartphone, una telecamera, un drone o un oggetto che riprende la scena. La Via Crucis è ridotta a spettacolo, come in realtà disse lo stesso Gesù: “Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me”. Per noi è prezioso accogliere lo sguardo di un artista nel Santuario, è un modo per riraccontare la Passione di Gesù, con un linguaggio diverso dal nostro».

 

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