Riprenderanno vita per una serata le poesie di padre Ezio Soroldoni (1932-1964), che domani – 5 dicembre alle ore 17 – verranno recitate nella casa betarramita di Albiate (dove?). I profondissimi versi inediti infatti saranno declamati per la prima volta in assoluto dalla voce calda del signore Attilio Tagliabue, il quale – con la giusta verve teatrale – metterà in scena invocazioni e lamenti del sacerdote betarramita scomparso tragicamente mezzo secolo fa. Ad accompagnarlo le note del Maestro Francesco Di Marco, il quale tra Bach, Listz e Chopin (compositore molto amato dal nostro padre Ezio) aiuterà a ripercorrere sulla tastiera del suo pianoforte la biografia del giovane sacerdote. L’evento – pensato come mix ben shakerato di parole e musica – nasce come prima presentazione di “Ciò che mi possiede”, il libro-antologia delle poesie del Soroldoni appena pubblicato in una versione curata dal centro Betagorà per la casa editrice Ancora. La serata, aperta a tutti, è un’occasione per spalancare le porte della comunità alla città: l’evento culturale infatti nasce dalla collaborazione con la parrocchia di Albiate ma anche con le istituzioni civili che – sotto forma di patrocinio concesso dal Comune – hanno confermato l’importanza dell’evento per il paese. L’iniziativa è anche un modo per radunare le tante persone (preti e laici) che ancora oggi conservano preziosi ricordi su padre Ezio e ai quali farà senz’altro piacere far rivivere – seppur per un breve momento – la storia di un uomo e un poeta attualissimo.
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