Un prete che “converte” una nobildonna la quale, fattasi religiosa, “converte” a sua volta un altro sacerdote; e alla fine tutt’e tre diventano santi e fondatori di congregazioni “sorelle“… Appena un giorno prima della memoria canonica di Michele Garicoïts, la Chiesa celebra il primo di questa breve lista di santi: il sacerdote francese Andrea Uberto Fournet (1752-1834), la cui storia si intreccia a distanza con quella del fondatore dei betharramiti grazie alla mediazione di suor Giovanna Elisabetta Bichier des Ages.
Nato in una famiglia borghese e amante della bella vita, Fournet vive due “conversioni”: la prima quando decide di farsi prete, la secondo a 30 anni quando incontra la povertà accogliendo in canonica un mendicante (succederà analogamente anche a padre Garicoïts). Durante la Rivoluzione francese rifiuta di adeguarsi all’anticlericalismo dei sanculotti, viene perseguitato, deve continuare il ministero clandestinamente e per 5 anni addirittura emigra in Spagna. Durante una delle sue messe notturne, nel 1797 (anno di nascita del futuro san Michele), incontra la giovane nobildonna Elisabetta Bichier des Ages e con lei inizia una missione di predicazione e carità a favore dei poveri.
Ne nascerà nel 1807 la congregazione delle Figlie della Croce, di cui il giovane padre Garicoïts sarà per un trentennio cappellano nel convento di Igon, vicino a Bétharram. È proprio lì che san Michele nel 1828 conosce madre Elisabetta e ne viene “convertito” alla vita di povertà. Andrea Uberto Fournet muore il 13 maggio 1834, un anno prima della fondazione dei betharramiti e il giorno prima della data di morte di padre Garicoits, avvenuta nel 1863; ma non basta: quest’ultimo e Elisabetta Bichier des Ages saranno canonizzati lo stesso giorno nel 1947… Insomma, così tanti incroci di vita e analogie di destino che giustamente papa Benedetto XV chiamerà i betharramiti e le Figlie della Croce «fratelli e sorelle».