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Arachidi, zucca e manioca in fiera a Bouar

Per il tredicesimo anno a Bouar, città nel nord-ovest della Repubblica Centrafricana, è tornata la fiera agricola: un grande evento per favorire la produzione e lo scambio dei prodotti agricoli, organizzato annualmente dall’associazione delle donne cristiane di Bouar e delle donne rurali di Nana-Mamberè e sostenuto dai padri betharramiti insieme alle associazioni italiane AMICI Betharram Onlus e Jiango be Africa. Il tradizionale mercato si è svolto dal 9 al 12 febbraio e ha riunito 205 gruppi di coltivatori delle regioni  Nana-Mambéré e Ouham-Pendé che hanno portato e messo in vendita i frutti della campagna.

Dopo oltre un decennio, la fiera agricola di Bouar è diventata una delle manifestazioni pubbliche più importanti della regione. Vi partecipano le autorità locali e nazionali (prefetto, sindaco, vescovo…),  rappresentanti di organizzazioni internazionali come la FAO nonché tutti gli attori del settore alimentare nella zona, per i quali il mercato si è imposto come punto di riferimento, anche grazie ad eventi di sensibilizzazione in città.

Soprattutto, però, per gli agricoltori la fiera è l’occasione di farsi conoscere, mettere in mostra la qualità dei propri prodotti (i migliori espositori  vengono infatti premiati con strumenti agricoli utili per migliorare la lavorazione) e scambiarli. Quest’anno, per esempio, dai banchi del mercato sono state vendute 46 tonnellate di mais, 288 tonnellate di arachidi, 35 tonnellate di granella di arachidi, 56 tonnellate di fagioli rossi, 523 tonnellate di manioca, 13 tonnellate di sesamo, 47 tonnellate di fagioli bianchi, 31 tonnellate tra zucca e gombo a cui si aggiungono 80 grandi ceste di verdure fresche, 827 sacchi di miglio e 773 sacchi di zucca per un totale di 146mila euro incassati. A questi numeri va aggiunto il guadagno dei piccoli venditori che circondano i banchi delle fiera e che non può essere contabilizzato in modo puntuale.

La manifestazione – il cui tema era «Migliorare la produzione agricola preservando l’ambiente per garantire le migliori condizioni» – ha avuto modo anche di accendere i riflettori sulla salvaguardia ambientale, fondamentale per la buona prosecuzione delle attività agricole in questo territorio. La direttrice della fiera, Sylvie Yakanandji, ha sottoposto alle autorità locali e all’opinione pubblica il pericolo degli incendi boschivi che ogni anno devastano gran parte della savana centrafricana la cui interruzione – ha sottolineato – non è più rimandabile.

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