L’avevano «impacchettata» per quasi un anno, ma l’attesa è valsa la sorpresa. Lunedì 17 agosto, infatti, la chiesetta di Sant’Ignazio in Bormio – la cui rettoria è affidata ai nostri padri betarramiti – è stata finalmente scoperta agli occhi di affezionati e curiosi. La struttura barocca, a pianta ottagonale coperta da una cupola con caratteristica cuspide a bulbo, si deve a un’iniziativa dei gesuiti (già presenti a Bormio con un collegio) i quali la inaugurarono nel 1674. Sant’Ignazio era stata riccamente decorata con marmi e pietre locali, oltre che da un importante ciclo di affreschi sulla vita e sui seguaci del fondatore sant’Ignazio. Urgevano dunque dei lavori di conservazione del gioiellino bormino. Il restauro ha toccato in particolare l’esterno con la facciata, oltre a tutto l’impianto elettrico. I fedeli che dopo la messa di inaugurazione hanno visitato la chiesa hanno scoperto un Sant’Ignazio molto più «illuminato».