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Correva l’anno: il concorso betarramita

 

80 anni fa anche i betarramiti organizzarono un concorso. A raccontarcelo è la rivista francese della congregazione Nouvelles En Famille, la famosa Nef che ancora oggi è pubblicata ogni 14 del mese (anche in italiano) sul sito internazionale betharram.net. Correva l’anno 1935, dunque, e la casa madre di Bétharram lanciò un vero e proprio contest con tanto di premio per valorizzare il prete betarramita (o lo studente dei numerosissimi collegi della congregazione) dall’ingegno più agile. Il gioco a premi consisteva nell’inventare il maggior numero di versi possibili di lode alla Madonna scomponendo e riassemblando le otto parole del verso latino Tot sunt, Virgo, tibi dotes quot sidera caelo (cioè O Vergine, tu hai tante virtù quante sono le stelle in cielo). L’idea era nata dal ritrovamento della citazione nel quaderno di un padre francese, il quale spiegava che questa sola frase consentiva di comporre altri 1022 versi di ringraziamento per la Vergine, tutti di senso compiuto e metricamente corretti. Il bando fu aperto in aprile, ma per i risultati si dovette aspettare il giugno 1935, visto che i lavori dei candidati arrivavano anche da lontano e a mezzo posta. Alla fine il vincitore (con oltre 290 versi corretti) risultò un professore di lettere del collegio di Bétharram, padre Paul Laborde, il quale però – in quanto veterano della metrica latina – si fece indietro per lasciare spazio ai giovani. Ecco dunque che la menzione particolare venne assegnata al giovane padre (allora ancora seminarista, poi grande intellettuale della famiglia betarramita) Giovanni Bataini, il quale compose dallo scolasticato di Nazareth ben 140 versi corretti!

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