Newsletter

Ezio Soroldoni, Ciò che mi possiede

Una morte tragica avvenuta nel lago di Lugano il 22 luglio 1964 spezza per sempre, a soli 32 anni, la vita di padre Ezio Soroldoni. Ma il terribile dramma non mette a tacere le parole del giovane sacerdote: dalle sue carte infatti emergono decine di commoventi poesie, il cui stile ricorda ai primi lettori i versi del poeta e prete rosminiano Clemente Rebora. I sessantasette componimenti ritrovati – ricchi di invocazioni e vere e proprie domande a Dio sull’esempio della poesia di David Maria Turoldo, del quale Ezio Soroldoni fu uno dei primi estimatori – raccontano un uomo intenso e «moderno», mosso da dubbi e certezze, pace e scoramenti sempre presentati a Dio, in un dialogo incessante e fiducioso. Oggi, dopo cinquant’anni, quelle strofe passionali rimaste sostanzialmente inedite e sconosciute al grande pubblico, si presentano per la prima volta rivelandosi giovani e attualissime al lettore contemporaneo.

Scarica il pdf

CONDIVIDI:

Facebook
Email

La proposta

Articoli recenti

Eventi