Da Albavilla fino allo Yunnan. È il viaggio virtuale che hanno compiuto, sabato 3 dicembre, i partecipanti a «Bétharram in famiglia», la tradizionale festa che ogni anno, in vista del Natale, i padri betharramiti in collaborazione con il centro di comunicazione Betagorà organizzano per amici e familiari dei sacerdoti. Quest’anno la festa – convocata nell’ex seminario minore della congregazione – ha avuto infatti come tema la Cina e in particolare il racconto e il ricordo della straordinaria missione cominciata esattamente 100 anni fa da un manipolo di betharramiti, inviato nella remota regione cinese dello Yunnan, e terminata trent’anni dopo con l’espulsione dei religiosi stranieri decretata dai comunisti di Mao. Con l’aiuto di immagini d’epoca – da poco pubblicate anche nel volume multilingue «Yunnan 1922-1952» edito dal Vicariato d’Italia – padre Ercole Ceriani ha presentato l’epopea che ha visto protagonisti 40 giovani betharramiti (di cui tre italiani), nove dei quali sono deceduti proprio in Cina per le fatiche, le malattie o le violenze di banditi di strada. Tutti i betharramiti defunti in questa eccezionale missione, insieme ai tanti religiosi scomparsi negli ultimi anni, sono stati ricordati in una Messa, presieduta dal Vicario per l’Italia padre Piero Trameri, che ha fatto gli onori di casa e invitato tutti a un’allegra tavolata conclusiva.
