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I malati di Aids che nessuno vuole

Proprio nella settimana che sarà dedicata ai festeggiamenti dell’opera, la casa-famiglia Villa del Pino con il nuovo numero notiziario de Il Mosaico (che potete scaricare qui) fa il punto sulla drammatica situazione di emarginazione in cui ancora oggi vivono le persone con Aids nel nostro Paese. Il notiziario riprende un articolo di Viviana Daloiso pubblicato su Avvenire del 21 gennaio. «Se si decidesse di stilare una classifica degli ultimi nel nostro Paese – scrive Daloiso – i malati terminali di Aids occuperebbero senz’altro il posto più basso. Dei malati di Aids non importa nulla a nessuno. Pochissimi, scomodi, invisibili come il virus che li ha inghiottiti e per cui esistono cure che hanno cambiato la vita di chi è venuto dopo di loro, o che se avevano già a disposizione non hanno usato per tempo. A occuparsi di queste persone, circa 500 ogni anno da nord a sud, pensano 50 case riunite in un Coordinamento nazionale (Cica). Alle case del Cica i malati sono indirizzati direttamente dalle aziende sanitarie locali e per chi entra è la sanità pubblica a pagare le rette in toto: un aiuto importante, se non fosse che rette e convenzioni nel tempo non sono state aggiornate col risultato che il sistema ora è praticamente al collasso». A questo si aggiungono campagne di prevenzione quasi del tutto inesistenti. «Nel silenzio generale – conclude Daloiso – regna ancora incontrastato lo stigma, che continua a rendere particolarmente faticosa la convivenza con un virus che di per sé, nella maggior parte dei casi, consente di vivere in maniera assolutamente normale».

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