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Il senso della vocazione a 200 anni dall’ordinazione di p. Garicoïts

Fra un mese saranno 200 anni dall’ordinazione sacerdotale di Michele Garicoïts, diventato prete a Bayonne il 20 settembre 1823. Per l’occasione la Nef di novembre ha chiesto ad alcuni religiosi e laici delle tre regioni betharramite una riflessione sul senso della vocazione, sacerdotale ma anche di laici. Tra loro c’è anche il giovane responsabile degli educatori della parrocchia di Lissone, Vincenzo Elmo. «Spesso – scrive – mi sono chiesto quanto il carisma dei padri betharramiti sia stato influente nella mia vita di giovane laico. Stare vicino ai padri, in questi anni, mi ha permesso di vedere applicato alla vita quotidiana l’eccomi di San Michele; osservare come loro incarnano nella relazione con Dio e con noi laici la semplicità della disponibilità al servizio è stato per me fonte di ispirazione. La peculiarità dei nostri padri, di vivere solo per amore l’Eccomi, permette a noi giovani di avere a disposizione delle occasioni nelle quali esprimere senza riserva i nostri talenti, trovando sempre in loro con puntualità un faro nell’oscurità delle difficoltà. Spesso da loro mi sono rifugiato alla ricerca di un confronto vero, sulla vita, sulla mia quotidianità e su come la mia fede si esprimesse in essa; il loro saper ascoltare con entusiasmo i giovani è stato per me spinta per continuare il mio percorso e ispirazione nell’accogliere i più piccoli con lo stesso entusiasmo. Trasmettere ai più piccoli la gioia che sta dentro questo Eccomi è la vocazione alla quale sto rispondendo in questi anni, avere i padri come guida e ispirazione mi ha permesso, crescendo, di apprezzare la fatica e la gratuità che sta nel servire con amore il prossimo. Sono convinto che se la mia vita non avesse incrociato il servizio eucaristico dei padri non riuscirei ad avere una luce dentro che mi sprona ad andare avanti sempre, con entusiasmo e senza timori con la serenità che affidandosi a Dio tutte le difficoltà si superano. I giovani hanno fame di verità ma devono fare i conti con una società che è un mare in tempesta, ai padri betharramiti chiediamo di continuare ad essere il nostro faro in mezzo a questo mare. La loro guida carismatica ci permette di scoprire e vivere il nostro Eccomi».

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