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La Francia vuole ricostruire Notre-Dame, ma non solo

Mentre i francesi sono ancora sotto shock per l’incendio che ha colpito Notre-Dame a Parigi lunedì scorso, intellettuali, industriali e mecenati di ogni genere si sono ormai mossi per raccogliere i fondi necessari a ricostruire la chiesa simbolo di Francia. Alla gara di solidarietà – così imponente da permettere al presidente Macron di promettere che la basilica sarà ricostruita in cinque anni –  ha partecipato anche la Fondation du patrimoine, ente per la salvaguardia dei beni culturali francesi. L’istituto ha messo online una imponente raccolta fondi che ha già toccato quota 9 milioni. Senz’altro non servono queste cifre per un altro progetto lanciato dalla Fondazione del quale l’ente dava conto appena pochi giorni prima del disastro di Notre-Dame: la ristrutturazione del calvario di Bétharram. Da tempo infatti si tenta di restaurare la via crucis che affianca il santuario madre dei padri betharramiti, fatta costruire proprio da san Michele Garicoits. Per il suo valore artistico il Calvario ha meritato di entrare nelle attenzioni della Fondazione la quale comunica che – nonostante le donazioni spontanee vadano a rilento (raccolti appena 2.600 su 110.000 euro) – i tetti delle cappelle, le statue e le decorazioni pittoriche sono in via di sistemazione grazie a un finanziamento di 22mila euro vinto dal progetto lo scorso anno. Intanto il rogo di Parigi ha acceso i riflettori su tutti i progetti di salvaguardia artistica attivi in Francia. «Milioni di persone doneranno per ricostruire Notre Dame de Paris – scrive un anonimo donatore sbarcato sul sito della Fondazione proprio a seguito dell’incendio della capitale – Dunque penso che il mio piccolo aiuto sarà più utile per un’altro pezzo del nostro patrimonio nazionale».

 

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