Non esiste una guerra giusta e non è mai tempo per una guerra. È questa la conclusione a cui sono giunti monsignor Giuseppe Lorizio e Marco Damilano che lunedì sera hanno dialogato nell’incontro “È ancora tempo di guerre giuste? Per una cultura della pace” presso la Galleria dei Miracoli della chiesa Santa Maria dei Miracoli, gestita dai padri betharramiti. «Fino a pochi decenni fa anche nel Catechismo la guerra giusta era ammessa – ha spiegato il teologo Giuseppe Lorizio, direttore dell’Ufficio diocesano per la cultura – ma lo sviluppo della dottrina cattolica, che è dinamica, ci porta oggi a dire, finalmente, che la guerra non è mai giusta e non c’è più alcun dubbio che non si debba mai fare del male neanche al nemico, perché esso è una persona come chiunque altro». Secondo il giornalista Marco Damilano, negli ultimi decenni si è smesso di parlare della pace associandola al concetto di giustizia: «Una pace senza giustizia, però, è una sorta di quieto vivere destinato a non durare troppo. Dal punto di vista dei media, da un lato le dittature più efferate li usano per “giustificare” le loro azioni e porre la guerra come una risposta giusta grazie al terreno fertile della propaganda; dall’altro oggi, sempre a causa della propaganda e di un controllo più capillare, si fa fatica a raccontare dal fronte le storie delle vittime e dei deboli». I due, moderati dalla giornalista Giulia Rocchi e accompagnati dalle letture artistiche della performer Isabel Russinova, hanno spiegato la posizione del «pacifismo etico», che pone all’interno dei conflitti un terzo attore: il mediatore. Oggi questa figura manca e la colpa è soprattutto di governanti e opinione pubblica sempre più assuefatti alla guerra, che dunque vanno rieducati al rispetto delle relazioni tra uomini.
