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La pandemia: occasione “provvidenziale”

di padre Egidio Zoia

 

Il tempo che stiamo vivendo, possiamo definirlo tempo di crisi  globale; la pandemia che sconvolge il mondo intero, con le sue morti e le sue paure, la sta mettendo in risalto.

 

Prima però di parlare di ‘crisi’, intendiamoci sul significato del termine. Crisi  indica situazione che crea turbamento, affanno in chi la vive; la stessa parola però ha pure un significato positivo di discernimento, di scelta; quindi la crisi può  essere ‘provvidenziale’ e diventare momento di purificazione e causare un miglioramento, pur nella sofferenza che essa comporta. Nella crisi attuale tutti sono coinvolti perché sconvolge lo stile comune di vita,  obbliga a comportamenti diversi dal solito, si viene toccati negli affetti più cari.

 

Ma possiamo  chiederci: come mai siamo arrivati a tanto?  Da parecchi anni  si parla di varie ‘crisi’ presenti nella società e questa non ne può essere la conseguenza?  Crisi tenute nascoste per paura o per comodo, o perché ritenute di importanza relativa e quindi snobbate dalle ‘grandi culture’ e dai ‘grandi poteri’. Non si parla forse da anni di crisi sociale, culturale, religiosa? Crisi della famiglia, crisi di valori?  L’attuale pandemia, con le sue morti, le sue conseguenze economiche a livello globale ha fatto solo emergere tutto il sommerso che, forse, l’ha causata. Lo si sapeva, ma non si voleva riconoscere quello che era già presente. 

 

Da quando l’economia è considerata ideale assoluto a cui sacrificare valori umani, come la persona che diventa strumento di produzione e non scopo del prodotto,  e la famiglia considerata luogo di contratto e non più unione d’amore, si è stravolto l’ordine voluto da Dio. Quando il potere economico o politico si permette di fare quello che vuole della madre comune, la terra,  si usurpano i diritti di Dio. Quando la scienza con la sua tecnica pretende di creare la vita in laboratorio, sostituendosi a Dio, siamo al limite dell’assurdo.

 

Quando si cerca un profitto senza scrupoli, si vive una morale senza norme, si pratica una religione senza fede, l’uomo crede di non avere più bisogno di Dio; allora o se ne crea uno a suo uso e consumo o ritiene se stesso dio e quindi padrone assoluto di tutto.  E quando l’uomo agisce senza Dio, è normale che non rispetti neppure le opere di Dio: i suoi simili e l’universo intero con la sua vita. Allora però tutto procede senza ordine né regole. Se l’uomo non accetta regole per se stesso, non può dare regole per altri. La pandemia che ci sconvolge non potrebbe essere conseguenza di questo disordine? Senz’altro può diventare occasione ‘provvidenziale’ perché l’uomo riveda la sua condotta e non capiti di peggio.   

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