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La prodigiosa vita di santa Mariam

Oggi la Chiesa celebra la memoria liturgica di suor Maria di Gesù Crocifisso, la donna alla quale è intitolata una delle tre Regioni in cui si è suddivisa la congregazione betharramita nel mondo. Il 26 agosto 1878, infatti, è il giorno della morte di questa religiosa carmelitana conosciuta come “la piccola araba”: una figura preziosa per lo sviluppo dell’istituto di San Michele ma anche con una biografia particolarissima piena di fatti prodigiosi ed estasi mistiche che hanno portato alla sua canonizzazione nel 2015.

Ma chi era suor Maria di Gesù Crocifisso? Cominciamo dal nome: prima di indossare l’abito religioso, la donna si chiamava Mariam Baouardy; era nata il 5 gennaio 1846 in Palestina, in un piccolo villaggio in Galilea chiamato Abellin, da una famiglia poverissima di fede greco-cattolica. Mariam rimane orfana ad appena tre anni e viene affidata agli zii con i quali, nel 1854, si trasferisce ad Alessandria d’Egitto. A 13 anni rifiuta un matrimonio combinato, fugge di casa ed incontra un musulmano che – davanti al suo rifiuto di convertirsi – si scaglia contro di lei recidendole la gola. La si crede morta e invece la ragazza sopravvive prodigiosamente (di questa esperienza le resterà una cicatrice di 10 centimetri sul collo); va a Gerusalemme a lavorare come domestica, poi a Beirut e a Marsiglia finché decide di entrare in convento. Lo farà nel Carmelo di Pau: qui continuano visioni, estasi e altri episodi miracolosi come le stimmate e la levitazione. Nel 1870 suor Maria viene mandata a Mangalore e nel 1875 fonda un Carmelo a Betlemme dove – come lei stessa aveva profetizzato – muore, ad appena 32 anni. Durante la sua breve vita, Mariam ha spesso incrociato il cammino dei padri betharramiti e per loro si è spesa molto: fu lei, per esempio, a volere che i religiosi aprissero una comunità in Terrasanta chiedendo il permesso per la loro presenza al papa; inoltre le sue visioni sono state fondamentali per facilitare l’approvazione delle costituzioni della congregazione che da allora la considera una santa di famiglia.

 

 

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