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Langhirano e i santi dell’acqua

Cosa c’entrano con l’acqua le chiese della città di Langhirano, da qualche tempo affidate alle cure dei padri betharramiti? Lo hanno spiegato l’archeologo Gianluca Bottazzi e il giornalista Paolo Galloni che in una puntata del programma “Cose buone da pensare” di Langhirano News hanno approfondito l’origine delle devozioni care ai langhiranesi. «Dobbiamo immaginare Langhirano come una striscia di terra posta tra le colline e il torrente con gruppi di case circondati da canali. L’acqua ha lasciato tracce a livello culturale, soprattutto nel culto dei santi. Non è un caso che le devozioni langhiranesi più forti sono per tre santi “acquatici”. La prima è quella per la Madonna del Canale (in foto) il cui culto si deve alla tradizione del ritrovamento di una Madonna in uno dei canali del paese. Questa Vergine – della quale una statuetta è conservata nella chiesa parrocchiale – rappresenta il lato materno e buono dell’acqua ed era protettrice dei garzoni che nel periodo della sua festa (celebrato il giorno dell’Annunciazione) partivano per andare a lavorare lontano. Un altro protettore venerato in città fino a poco tempo fa è San Giovanni Nepomuceno detto dai langhiranesi San Giovannino delle Ciliegie in quanto festeggiato il 16 maggio, all’inizio della fioritura delle ciliegie. Giovanni Nepomuceno era vescovo di Praga alla fine del XIV secolo e venne gettato nel fiume Moldava per ordine del re Venceslao. Dopo il martirio divenne il protettore contro le inondazioni e non a caso la sua effigie si trova spesso sui ponti. È interessante che a Langhirano lo si veneri in abbinamento con la Madonna del Canale: da un lato c’è una Madonna emersa dall’acqua che ne sottolinea l’aspetto positivo, dall’altro c’è un santo protettore dagli eccessi dell’acqua. L’ultimo santo venerato in paese è San Giacomo al quale sono attribuiti diversi miracoli legati all’acqua e al quale a Langhirano venne intitolato un oratorio».

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