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Le vetrate di Radaelli per «Cristo luce del mondo»

Il virus non ha contagiato la voglia di bellezza. Almeno nell’artista e padre betharramita Francesco Radaelli che in questi giorni – anche se da remoto – sta lavorando alle vetrate destinate a una cappella della parrocchia di Gorla Minore. In realtà le opere sono già pronte e saranno montate non appena l’emergenza sanitaria lo consentirà, nell’attesa però padre Francesco ha preparato un bel testo in cui spiega il senso delle vetrate: il testo sarà inserito dal parroco di Gorla Minore don Giuseppe Lazzati in un opuscolo esplicativo a disposizione della comunità e dei visitatori della chiesa. «Ho pensato questo spazio della chiesa – scrive padre Francesco in un passaggio del testo – come spazio riservato a Cristo luce del Mondo e nostra Luce. Lui ci invita a un cammino di purezza, semplicità, bellezza, grazia, fertilità e fedeltà; un cammino contrassegnato dalla forza educativa segnata dalla Grazia dei Sacramenti che ho raffigurato con i simboli appropriati e l’espressività dei colori. Nella vetrata del Cristo Gesù che ci attende, posta nella lunetta sopra il portale della Chiesa e che ci schiude le porte per una vita degna, ho rappresentato la certezza che il Signore è con noi, ci accoglie, ci guida, ci sostiene e ci accompagna. Da un vortice di luce e colore nel quale troneggia il volto di Cristo si apre il pressante invito di Cristo rivolto ad ogni uomo di buona volontà: “Andate e siate miei Testimoni!” È un impegno per ogni credente da assumere con uno stile di vita fondato sull’esperienza di Cristo e nella consapevolezza che la Croce è il segno distintivo che sempre ci accompagna. È nella Luce che abbiamo vissuto e viviamo qui, in questo spazio liturgico»

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