È la festa più attesa dell’anno qui a Montemurlo, in provincia di Prato, dove i betarramiti gestiscono da anni l’intera unità pastorale. Si tratta della solennità della croce che si svolge ogni maggio nel comune montemurlese e alla quale anche i padri betarramiti si sono ormai affezionati. Quest’anno padre Pietro Villa ha presentato la pubblicazione di un libretto che due associazioni del paese hanno realizzato proprio per custodire la memoria della storica festa. “Montemurlo e la sua Croce” è il racconto della tradizione del ritrovamento dell’imponente croce bizantina in argento: si narra che la croce dai poteri miracolosi sarebbe stata rubata a inizio ‘300 da un gruppo di pistoiesi, i quali però – sorpresi da una piena del torrente Agna poco lontano – sotterrarono la croce trafugata con l’idea di recuperarla più tardi. Invece, solo anni dopo un contadino avrebbe ritrovato il miracoloso simbolo sotto terra e lo avrebbe riportato nella pieve di San Giovanni a Rocca, dove la croce è custodita ancora oggi. Tra le pagine del libretto presentato dal betarramita insieme a una storica dell’arte locale, poi, anche preziose indicazioni sulle opere d’arte presenti nella pieve, restaurate negli anni grazie al contributo degli affezionati montemurlesi.