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Ponte a Elsa: la parrocchia, centro per la solidarietà

 

Fare in modo che abiti, scarpe e coperte usati arrivino a chi ha davvero bisogno. È questo il progetto dell’amministrazione di Empoli che, abolendo i cassonetti gialli per la raccolta, ha pensato a un sistema alternativo d’intesa con le comunità cristiane del territorio che hanno offerto i propri locali come luoghi protetti dove attivare piccoli centri di smistamento. L’obbiettivo è organizzare un servizio di raccolta per le persone bisognose che sia capillare e diffuso, con diversi centri di raccolta e orari continuativi, che valorizzi al massimo il riutilizzo dei beni prima di mandarli ai canali di recupero.

Tra le 13 parrocchie coinvolte, c’è anche quella di Ponte a Elsa. La chiesa di Santo Stefano Protomartire gestita dai padri betharramiti sarà infatti aperta il martedì mattina per la raccolta. Il responsabile dell’iniziativa è padre Tiziano Molteni che – una volta raggruppati gli indumenti – si occuperà di smistarli tra le famiglie bisognose del territorio, anche attraverso la rete delle associazioni locali.

«Le parrocchie sono felici di poter contribuire a questo servizio che va a migliorare a mio avviso la distribuzione di abiti usati fra le famiglie e le persone bisognose – ha detto il Proposto di Empoli, Don Guido Engels, a nome di tutti i sacerdoti coinvolti in questo progetto –. La nostra disponibilità, di fronte a una finalità di questo tipo, è stata massima. A Empoli sta nascendo una rete composta da enti pubblici, parrocchie e associazioni che sostiene i tanti casi di povertà che riscontriamo. Grazie ancora ai sacerdoti che hanno aderito».

 

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