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Profughi a Villa del Pino: «Senza l’accoglienza non c’è futuro»

Proprio come testimoniano le cronache nazionali (e spessissimo drammatiche) degli sbarchi sulle coste italiane di rifugiati che, approfittando della bella stagione, tentano la traversata del Mediterraneo, anche a Villa del Pino continuano gli arrivi dei profughi richiedenti asilo politico. Dallo scorso 4 febbraio, infatti, la casa-famiglia di Monte Porzio Catone ha aperto le sue porte all’accoglienza di piccoli nuclei familiari di stranieri e ha già offerto rifugio a donne e bambini bisognosi di un riparo. «Ora abbiamo la piena consapevolezza di quali drammi umani ci siano dietro le immagini degli sbarchi e delle persone ammassate dentro i centri di identificazione – dice padre Mario Longoni, superiore della comunità dei padri di Monte Porzio – Adesso per noi le storie delle violenze e dei massacri, della marcia nel deserto e del gommone in mezzo al mare che si sgonfia, le torture in carcere e le raffiche di mitra che senti mentre corri e la tua casa alle spalle brucia, hanno un volto e un nome. Ma finalmente abbiamo anche la possibilità di ascoltare con attenzione e partecipazione la spiegazione delle loro ragioni, il racconto dei loro sogni e la rappresentazione delle loro belle speranze». «Di una cosa sono tutti ben coscienti – continua padre Mario, prendendo in bracco Jubril che il suo papà non sa nemmeno dov’è – senza il nostro aiuto e l’accoglienza del nostro Paese non avranno nessuna prospettiva di vita e non avranno un futuro».

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