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Sovico: il premio Cazzaniga a padre Recalcati

Il destinatario dell’edizione 2017 del Premio Luigi Cazzaniga, assegnato ogni anno dal Comune di Sovico (MB) ai concittadini che si sono distinti per la loro opera nel sociale e nel volontariato, è un betharramita sovicese d’origine anche se da oltre 40 anni “prestato” al Sud America. Proprio padre Angelo Recalcati – da poco trasferitosi nella missione di Paso de Los Toros in Uruguay – è stato ritenuto meritevole di questo riconoscimento intitolato al sovicese Luigi Cazzaniga barbaramente ucciso nell’agosto 1995 durante una missione di volontariato in Zaire. Il premio è stato consegnato ieri sera 22 dicembre durante il tradizionale concerto natalizio cittadino ed è un riconoscimento soprattutto per il progetto “Ponte Speranza” che padre Recalcati sta realizzando contro la tendenza al suicidio diffusissima nel Paese. A ritirare la targa per conto del missionario sono stati i fratelli di padre Angelo insieme a padre Piero Trameri, attuale vicario d’Italia dei padri di Bétharram nonché responsabile dell’animazione missionaria della congregazione. Da parte sua, padre Angelo ha fatto pervenire dall’Uruguay un video-messaggio alla cittadinanza: «Vi devo dire un grosso grazie per quello che avete fatto e che continuate a fare per noi missionari che, nei limiti delle nostre possibilità, cerchiamo di mettercela tutta. Questo progetto “Ponte Speranza” punta a essere efficace nella sua lotta contro al suicidio grazie all’appoggio di molti volontari. Il suicidio qui è provocato da un fatto semplice: c’è molta povertà e instabilità sia emozionale ma provocata soprattutto dalla situazione economica e dalla mancanza di lavoro. Ci sono poi anche i conflitti familiari che contribuiscono a questa instabilità. Una certa fragilità è ormai comune soprattutto alle nuove generazioni che non riescono a prendere l’impegno come il senso di una vita. Noi dobbiamo aiutare a far capire che la vita ha valore e che c’è sempre la possibilità di dire, guardandosi indietro, “Ne è valsa la pena”. Anche a voi auguro di guardare alla vostra vita, al vostro passato e a quello che continuate a fare e di poter dire “ne è valsa la pena”».

 

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