Newsletter

Una corona per la Madonna, madre di Bétharram

Oggi si festeggia la Madonna di Bétharram, che è patrona della congregazione del Sacro Cuore di Gesù e che proprio il 28 luglio 1912 venne incoronata per volontà del papa Pio X. Quel 28 luglio, come oggi, due fronde fiorite, tempestate di ametiste, topazi e brillanti a mo’ di fiori e frutti vennero posate sul capo della bianca statua della Vergine e del bambino scolpiti per il santuario pirenaico da Alexander Renoir. Papa Pio X, che era molto devoto della Madonna di Bétharram, aveva commissionato le corone alla bottega romana di Domenico Fontana e aveva poi affidato i manufatti a un religioso betharramita, padre Victor Bourdenne, che fu incaricato di portare i due preziosissimi diademi da Roma a Bétharram. Un compito non facile: con le corone in valigia padre Bourdenne ebbe un viaggio travagliato e, alla dogana a Ventimiglia e Marsiglia, fu bloccato addirittura per quattro giorni. Alla fine il messo arrivò a destinazione e il 28 luglio, come previsto, l’incoronazione della Madonna di Bétharram avvenne alla presenza di 10 vescovi, 600 preti e 30mila pellegrini, da allora consacrando la giornata a questa solennità abbastanza eccezionale. Nel mondo, infatti, le Madonne incoronate sono solo 1300: un numero piccolo se paragonato alla quantità sterminata di santuari, cappelle e oratori mariani esistenti sul pianeta. L’uso di incoronare pubblicamente Maria si deve a fra Girolamo Paolucci de’ Calboli da Forlì, un cappuccino morto nel 1620, che  iniziava le sue prediche solo dopo aver intronizzato sul pulpito un simulacro mariano. Dopo di lui un amico laico, il conte Alessandro Sforza Pallavicini, riprese l’usanza e lasciò al Capitolo Vaticano tutti i suoi beni perché anche dopo la sua morte si confezionassero gratis corone preziose da donare ai santuari mariani che ne facevano richiesta. In questo modo dal 1631 al 1715 vennero incoronate un’ottantina di immagini mariane italiane; poi si passò anche a quelle estere, cominciando dalla Madonna di Tersatto in Dalmazia e da quella polacca di Czestochowa nel 1717. Il numero però crebbe tanto che l’eredità del conte Pallavicini finì e verso la fine del XVIII secolo il Capitolo Vaticano stabilì che il diadema dovesse essere offerto dai richiedenti stessi, i quali in genere ricorrevano a un ricco benefattore. Così, con una media che andava dalle 4 o 5 l’anno fino al record di 31 nel 1904, il Capitolo di San Pietro dal 1631 al 1981 ha autorizzato circa 1300 incoronazioni, sempre come privilegio speciale per immagini che potessero dimostrare di godere di notevole fama per antichità, per miracoli e per devozione popolare. Non si trattava dunque di un atto facile da ottenere e doveva essere eseguito rispettando un apposito rito molto solenne, spesso con la presenza di un vescovo o di un delegato proveniente da Roma. La Vergine del Bel Ramo ha ottenuto questo privilegio, che festeggiamo ancora oggi.

CONDIVIDI:

Facebook
Email

La proposta

Articoli recenti

Eventi